In merito alla manifestazione NO Expo del Primo Maggio


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Hanno spaccato tutto e hanno creato un enorme danno economico; ma non parliamo dei black bloc contro cui oggi tutta l’opinione pubblica “sinceramente democratica” si sta scagliando, ma parliamo di chi Expo l’ha voluto e di chi con Expo ha concluso contratti milionari.

Perché la manifestazione di ieri, che ha visto partecipare più di ventimila persone, ha fatto da contraltare all’inaugurazione di Expo 2015 che ha aperto i suoi cancelli proprio nel giorno della Festa dei Lavoratori.

Chi, come noi, ieri era in piazza a manifestare il proprio dissenso verso Expo sa bene cosa sia in realtà questa esposizione universale: un’enorme possibilità di profitti per pochi con un costo che ricadrà per anni su tutta la collettività, sia in termini economici che in termini ambientali. Non a caso i volantini No Expo, parafrasando il tema ufficiale dell’esposizione universale, recitavano: “Nutrire i padroni, energie per lo sfruttamento. Expo 2015: debito, cemento, precarietà”.

Tutta la vicenda Expo è un’enorme truffa ai danni della collettività.

A chi ci dice che Expo rappresenta il progresso e chi è contro Expo è contro il progresso, noi rispondiamo che edificare 110 ettari di terreni coltivati per costruire dei padiglioni che verranno abbattuti tra 6 mesi per poi edificarci sopra palazzi e uffici non ha davvero niente a che vedere con il progresso. Il progresso è tale solo se serve a migliorare la vita delle persone, e allora, forse, è meglio il progresso che mette in sicurezza gli argini dei fiumi o che ripara i tetti delle scuole, è meglio il progresso che rende agibili le case sfitte e riammoderna gli ospedali, è meglio il progresso che garantisce trasporti pubblici locali. Insomma, è meglio il progresso che non piace ai mafiosi; già, perché con il progresso delle piccole opere non si fanno gli affari miliardari che invece garantiscono le grandi opere.

A chi ci dice che le grandi opere sono una necessità vitale per il paese, noi non rispondiamo nemmeno, perché a farlo ci pensano i dati numerici. Basta vedere la BreBeMi dove le entrate dei caselli non riescono neanche a coprire i costi di esercizio e così, come per magia, un’opera che ci era stato detto essere stata costruita senza soldi pubblici, adesso viene tenuta in vita dai soldi pubblici. Oppure la Pedemontana dove anche qui, sebbene sia gratuita, la prima tratta in esercizio registra un passaggio di veicoli nettamente inferiore alle aspettative, figuriamoci quando sarà a pagamento.

A chi ci dice che lavorare gratis per expo fa curriculum, noi rispondiamo che le parole “lavoro” e “gratis” nella stessa frase vogliono dire “schiavitù”. E rispediamo al mittente questa grande opportunità. Se proprio è un così grande affare che vadano loro a lavorare gratis per Expo. Già centinaia di persone hanno lavorato quasi gratis nei cantieri di Expo e nelle opere collegate. Klodian Elezi nel cantiere TEEM è morto perché le norme sulla sicurezza, così come i certificati antimafia, sono un freno al glorioso sviluppo del paese.

A chi ci dice che spaccare le vetrine e bruciare le macchine è da idioti, noi rispondiamo che sarà anche da idioti, ma i più idioti sono coloro che spendono parole di biasimo per una vetrina rotta ma sono stati zitti quando è stata decisa la truffa dell’Expo. Quelli che vedono black block dappertutto e ignorano 20.000 manifestanti pacifici. Quelli che, come degli insetti, si sono lasciati attrarre dai rendering del padiglione Italia e dalla possibilità di andare da Varese a Bergamo in 60 minuti anziché in 90 e mentre avevano la luce dell’albero della vita negli occhi hanno lasciato che mafiosi e palazzinari, in combutta con l’apparato politico, si spartissero la torta milionaria dell’Expo. Quelli che si ritengono baluardi del libero pensiero ma poi il loro pensiero è quello di Repubblica.it. Quelli che preferiscono rimanere sempre dalla parte della maggioranza, perché così, anche se sbagliano, sono sempre dalla parte della ragione.

A tutti loro noi rispondiamo che la lotta contro Expo è la lotta contro il capitalismo che affama, stupra e rende invivibile questo mondo. In occidente lo fa con la forza della legge e nel terzo mondo con la legge della forza.

Noi pensiamo che un altro mondo sia possibile, ma per cambiare questo mondo è necessaria la partecipazione attiva di tutti/e altrimenti resteremo per sempre spettatori di un copione scritto da quell’1% della popolazione che detiene tutto il potere e che vede nel resto del mondo solo delle masse da sfruttare.

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4 thoughts on “In merito alla manifestazione NO Expo del Primo Maggio

  1. Giuseppe Poliani ha detto:

    Se spaccare le vetrine è da idioti come voi stessi dite smettetela di farlo e smettetela di far passare da idioti anche chi non vuole passare, cioè gli altri manifestanti pacifici. E smettete di giustificare degli idioti criminali perchè fate male a voi stessi ed alla vostra causa contro l’EXPO. Non si risponde all’idiozia con l’idiozia. all’idiozia si risponde con l’intelligenza.

    • rivoltiamonza ha detto:

      I Giovani di Rifondazione non hanno commesso alcuna violenza in piazza. Siamo sfilati pacificamente per le vie di Milano per affermare i nostri principi offuscati dagli eventi di ieri e dal buonismo cieco e unilaterale dei commentatori più o meno improvvisati. Abbiamo preso la testa di un corteo che si è addirittura staccato da quello in cui sono avvenuti gli scontri. Dunque non dobbiamo dissociarci da nulla, nè giustificare nessuno. Ciò che siamo passa per la nostra prassi.

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