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CAMPAGNA ELETTORALE


RIFONDAZIONE COMUNISTA SOSTIENE

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PROSSIMI APPUNTAMENTI 

DOMENICA 3 FEBBRAIO dalle ore 9.00 A  MUGGIO’  in PIAZZA GARIBALDI
SABATO 9 FEBBRAIO  dalle ore 14.00 A DESIO in VIA GARIBALDI
VENERDI’ 15 FEBBRAIO  APERITIVO dalle ore 19.00 A MUGGIO’ in VIA GALVANI 12
SABATO 16 FEBBRAIO dalle ore 14.00 A SEREGNO in PIAZZA VITTORIO VENETO
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PER UNA “RIVOLUZIONE CIVILE”


La nascita del movimento “Rivoluzione Civile” che vede Ingroia candidato premier segna una svolta nel panorama politico italiano.

“Rivoluzione Civile” non è il quarto polo ma è l’unica e vera alternativa ai primi “tre poli”: PD, PDL e UDC. Oggi fingono di litigare tra loro, ma per un anno hanno sostenuto il governo Monti e votato la riforma dell’articolo 18, il Fiscal compact, la riforma Fornero, l’aumento dell’IVA, l’introduzione dell’IMU e molte altre misure che di fatto hanno penalizzato la fascia più povera della popolazione e che hanno avviato la fase di destrutturazione dello stato sociale.

“Rivoluzione Civile” è il punto di arrivo di un percorso lungo e complicato che ha saputo coniugare la richiesta di unità delle forze di sinistra, la volontà di costruire un’alternativa alle politiche economiche del governo Monti, la ricerca di una rappresentanza da parte della società civile.

Tra i principali artefici di “Rivoluzione Civile” ci sono Rifondazione Comunista e l’appello di #CambiareSiPuò, formato da intellettuali ed esponenti di vari percorsi di lotta, tra cui esponenti FIOM e rappresentanti del mondo del lavoro, esponenti dei comitati referendari per l’acqua pubblica, esponenti del pacifismo, dell’ambientalismo e dell’economia etica, nonchè da numerosi esponenti e militanti di Rifondazione. Cambiare si può ha fornito e confermato, con una consultazione telematica tra tutti gli aderenti, il suo contributo per la campagna elettorale, mettendo a disposizione tutte le sue competenze e le sue capacità organizzative.

Il programma elaborato da #CambiareSiPuò e poi recepito da “Rivoluzione Civile” è marcatamente di sinistra e in netta discontinuità con le scelte operate dal governo Monti.

Alla richiesta di austerità si risponde con la volontà di rilanciare l’economia puntando sul rispetto dell’ambiente, sulla vita delle persone, sui diritti dei lavoratori e sulla salute dei cittadini.

Alla volontà di sottomettere la politica economica Europea ai mercati si risponde con la richiesta di un’Unione Europea indipendente dai poteri forti.

Nel programma non mancano inoltre i riferimenti alla mafia e alla corruzione, alla laicità dello stato e ad una richiesta di maggiore democrazia nei luoghi di lavoro, trasparenza nella gestione della cosa pubblica, lotta alla precarietà, NO alle grandi opere, alla TAV, alle missioni militari.

Tutti temi che hanno caratterizzato le lotte di Rifondazione Comunista in questi ultimi anni. Ricordiamo le campagne per l’acqua pubblica e il no al nucleare fino ad arrivare alla recente raccolta firme per il ripristino dell’articolo 18 e l’abolizione della riforma Fornero. Ricordiamo l’impegno costante dei militanti nella lotta alla mafia, all’interno del movimento NoTav fino alle Brigate di Solidarietà Attive che hanno aiutato i terremotati e gli alluvionati.

I partiti che appoggiano il progetto di “Rivoluzione Civile” hanno scelto di non presentare i propri simboli, per confluire in una lista unica composta esponenti che si sono contraddistinti nell’analisi culturale e sociale, nella progettualità e nella costruzione del un cambiamento, nelle lotte per il lavoro, l’ambiente, la pace e i diritti, nella lotta senza quartiere alla mafia, indipendente dal fatto che il loro operato fosse stato portato avanti all’interno di un partito o nella società civile e nei movimenti.

“Rivoluzione Civile” è quindi il punto di arrivo di un progetto unitario, fortemente voluto da Rifondazione, che si pone come obbiettivo quello di uscire da questa crisi a Sinistra.

Finalmente il nostro appello all’unità è stato raccolto da uno spettro eterogeneo e plurale di soggetti fortemente coesi negli intenti.

Ora non resta che portare a termine la nostra “Rivoluzione Civile”!

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PER UN ALTRA LOMBARDIA


Dopo 20 anni di malgoverno lombardo guidato dalla cricca ciellina che ha supportato Formigoni finalmente si presenta una vera possibilità di cambiamento.

Il primo passo verso un’altra Lombardia è stato fatto sabato 15 dicembre quando tutte le forze del centro sinistra unite hanno dato la possibilità ai cittadini lombardi di scegliere il candidato che guiderà la coalizione alle prossime elezioni regionali.

Da parte nostra, come RivoltiaMonza, in linea con le scelte del Partito della Rifondazione Comunista, abbiamo sostenuto fin da subito Andrea Di Stefano e i 35000 voti raccolti in tutta la Lombardia indicano che il cammino intrapreso è quello giusto.

Sebbene il candidato centrista, sostenuto dagli apparati di PD e SEL, Ambrosoli, sarà il futuro leader della coalizione “del Patto Civico”, il buon risultato ottenuto da Di Stefano tra il popolo del centrosinistra mostra che quando a sinistra del PD c’è un’alternativa chiara e credibile, espressa da un candidato con un alto livello di formazione economica e politica e capace di analizzare e incidere sulla realtà, è possibile ottenere dei risultati significativi e raccogliere su contenuti radicali i consensi altrimenti ceduti a un centrosinistra moderato e poco incisivo.

La lista di Di Stefano si farà carico non solo della sconfitta delle destre supportando il candidato presidente del centrosinistra Ambrosoli, ma soprattutto delle istanze di rinnovamento che rientrano nella tradizione di sinistra e che, dopo vent’anni di dittatura formigoniana, rappresentano la sola garanzia di cambiamento vero.

Il programma di Andrea Di Stefano segue una linea che in questi anni Rifondazione Comunista ha contribuito a costruire e sviluppare. Una linea che si propone di migliorare la qualità di vita dei cittadini pensando ad essi non come singolarità ma come parte integrante della comunità.

Per questo motivo tra i temi toccati c’è la richiesta di porre un freno al consumo di territorio; l’efficienza energetica; la mobilità sostenibile tramite un trasporto pubblico, economico e di qualità; politiche di redistribuzione del reddito e di supporto al sistema produttivo; l’abolizione del ”buono scuola” formigoniano, ch’è una forma mascherata di finanziamento alle scuole private, per garantire invece realmente il diritto universale a un’istruzione pubblica anche attraverso forme di reddito indiretto (ad esempio riducendo il costo dei trasposti per i giovani); una revisione del sistema sanitario che deve essere sottratto alle smanie speculative dei privati e alla gestione corrotta degli uomini di CL.

La formazione delle liste ha seguito un percorso inclusivo tra le realtà di sinistra e la società civile. Salutiamo con entusiasmo la candidatura nella provincia di Monza e Brianza nella lista di Andrea Di Stefano del compagno Marcello Silva, espressione del circolo RivoltiaMonza che ci impegniamo fin da ora a sostenere.

Il 24 e 25 febbraio sarà l’occasione per interrompere una maledizione che dura da vent’anni.

L’alternativa finalmente c’è e si vede.

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