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25 aprile 2015


Muggiò Città@perta

Come si comportano nel mondo i nostri antifascisti (o presunti tali) e tutti gli altri che mai lo sono stati.

Il caso ucraino.

Rinchiusi, circondati, braccati. Stanati come si fa con le api, allontanandole col fumo e col fuoco dal proprio alveare. Peccato che l’alveare è un palazzo di 5 piani con le uscite sbarrate da un’orda di neofascisti e neonazisti ucraini, armati con spranghe e pistole.

incendio sindacato odessaCon l’incendio della Casa dei Sindacati ad Odessa la nuova Ucraina si macchia di un crimine efferato, non solo per la strage umana commessa – decine di morti, di tutte le età, donne e uomini, ardono vive – ma anche per la scelta del luogo da assaltare. Un luogo democratico, vivo, sede dei lavoratori, un luogo identico a quelle Case del Popolo bruciate dalle squadracce fasciste italiane nei decenni bui della storia italiana.

Il governo ucraino, nato dal golpe filoamericano ed europeista, formatosi…

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Organizzare il consenso


di Marco Nebuloni, Comitato Politico Nazionale del Partito della Rifondazione Comunista

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Il voto del 25 maggio ci deve costringere ad un’analisi scrupolosa, scevra di ogni infatuazione elettoralistica. Il superamento, per un soffio, dello sbarramento del 4% è un risultato cui è difficile dare paternità: l’unità della sinistra? L’apparato dei Partiti? La forza mediatica degli intellettuali postideologici? L’astensione record?

Intanto il bacino elettorale de L’Altra Europa con Tsipras è di fatto quello dei due Partiti di riferimento, SEL e PRC, che sommano i loro consensi (in continua erosione ormai da una decina d’anni) in un amalgama inedito e in una fase politica critica. A conferma di questa valutazione i paralleli risultati delle comunali e delle regionali: quasi ovunque SEL presente con proprie liste in coalizioni di centrosinistra e il PRC in liste civiche alternative di sinistra, raccolgono consensi che sommati ricalcano all’incirca le percentuali delle europee nei rispettivi contesti.

Un successo che deve dunque molto alle coincidenze, e che risulta francamente irripetibile. Di sicuro il simbolo e il programma non sono replicabili, certamente anche la collocazione di alternativa al centrosinistra (sintomatiche le dichiarazioni divergenti di due esponenti della Lista alla chiusura delle urne, da un lato Barbara Spinelli che rivendica l’adesione dei 3 eletti al GUE/NGL, dall’altro Nichi Vendola che ribadisce l’interlocuzione interessata col PSE e in particolare col PD), persino le candidature difficilmente si adatterebbero, ad esempio, ad una competizione elettorale nazionale, e il programma? Già conosciamo le legittime perplessità del PdCI riguardo la politica estera della Lista, come PRC abbiamo molto ceduto sul fronte della critica all’Europa e all’Euro e molto ancora ci sarebbe da discutere sulle politiche economiche e del lavoro.

Insomma, dalla Lista Tsipras è molto difficile far scaturire un processo di unità della sinistra, mancando del tutto i presupposti minimi organizzativi e programmatici. Continua a leggere

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NOI UN’ALTRA BRIANZA SOSTENIAMO ANDREA DI STEFANO


Noi cittadine e cittadini che abitano la Brianza sosteniamo con convinzione la candidatura di Andrea Di Stefano.

Il nostro territorio deve essere riconsegnato alla buona politica, alle persone che in questi anni hanno messo in pratica le migliori prassi di sostenibilità sociale, economica e ambientale.

Andrea è un candidato autorevole, credibile, etico ed “eretico”, capace di rappresentare il bisogno diffuso di discontinuità e rinnovamento.

La Lombardia deve voltare pagina dopo vent’anni di dittatura ideologica, da luogo di promozione e sperimentazione del neoliberismo estremo, affaristico e clientelare, può divenire un esempio di innovazione e buon governo, dove il lavoro, la salute, l’ambiente, il territorio siano fattori di vivibilità, benessere, redistribuzione ed equità e non ambiti di sfruttamento e di depredazione economico/finanziaria.

Andrea esprime dei valori e dei vincoli programmatici nei quali ci riconosciamo: difesa dei beni comuni e dei diritti universali; legalità, trasparenza e bilancio regionale partecipato; welfare con più risorse, nuovo piano socio sanitario per garantire i livelli essenziali di assistenza sociale; lavoro e reddito minimo garantito; economia responsabile e solidale; stop al consumo del suolo e piano energetico regionale; scuola pubblica e progressivo cambiamento nella distribuzione delle risorse tra pubblico e privato; nuovo piano regionale mobilità, controllo del traffico e incremento trasporti regionali pubblici.

Andrea propone una visione della Lombardia che può rappresentare generi, generazioni, soggettività, culture ed etnie.

Invitiamo le donne e gli uomini che credono che la politica si rinnova col contributo di tutti a sottoscrivere l’appello, ad attivarsi e attivare altre persone, usando i pochi giorni che ci separano dalle primarie del 15 dicembre per affermare un’altra Lombardia economicamente equa e socialmente solidale.

Francesco Beretta Monza
Romeo Cerri Seregno
Stefano Forleo Carate Brianza
Giuseppina Minotti Seregno
Lorena Peraboni Monza
Alberto Pizzinato Monza

Appuntamenti:

Riunione dei Comitato Brianzolo a sostegno di Andrea Di Stefano

Venerdi 7 Dicembre alle ore 21 presso il Circolo Libertà in Corso Libertà 33 a Monza

Andrea Di Stefano incontra La Brianza: assemblea pubblica con il candidato.

Lunedì 10  Dicembre alle ore 21 presso il Circolo Libertà in Corso Libertà 33 a Monza

Ci trovi su fb  Comitato brianzolo a sostegno di Andrea Di Stefano

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12 maggio – Manifestazione nazionale contro il governo Monti


La questura dice più di 25.000 e non servono  a questo punto i numeri ufficiali degli organizzatori per capire che eravamo tantissimi.  La Federazione della Sinistra è scesa in piazza ieri a Roma per manifestare contro il governo Monti e contro le politiche imposte dalla BCE e dalla finanza internazionale che stanno strozzando tutti i popoli europei e stanno sottraendo loro la sovranità nazionale e il potere decisionale sulle proprie sorti, sul proprio futuro. Il parlamento eletto dal popolo con una maggioranza di destra e un opposizione di centrosinistra, sta sostenendo unanimemente un governo di destra, imposto da banchieri e mercati. Ecco allora perché ieri eravamo in piazza: c’è bisogno di opposizione! c’è bisogno di sinistra!

Ieri  [12-05-2012] la sinistra c’era. Non era solo il progetto politico di una sinistra antiliberista alternativa a tutti i partiti che oggi sono complici delle politiche di austerità e della distruzione dello stato sociale. Erano in primo luogo i tanti lavoratori in lotta e i loro rossi striscioni delle RSU, erano quelli del sindacato inquilini, delle altre realtà sindacali e di base che hanno aderito al corteo. Erano i giovani, numerosissimi, che hanno dimostrato con la loro maggioritaria presenza che la Federazione della Sinistra ha un futuro  promettente. Tra loro, al completo, anche i compagni di RivoltiaMonza.

Adesioni importanti anche in vista delle prossime elezioni politiche. C’erano esponenti nazionali di SEL, che hanno portato la loro personale adesione, e dell’IdV che invece erano in rappresentanza ufficiale del loro partito. La situazione ideale per lanciare la proposta di Ferrero: un polo della sinistra indipendente dal PD che possa seguire le orme della sinistra radicale europea.

Syriza, Partito Comunista Portoghese, Front de Gauche, Die Linke, Izquierda Unida erano in piazza con noi. Il saluto di tutte le delegazioni d’Europa è stato un mandato di fiducia: c’è bisogno del lavoro della FdS per completare il quadro europeo di una sinistra antiliberista coordinata. Perché solo un’opposizione internazionale può contrastare le politiche europee e riuscire a cestinare per sempre il Fiscal Compact, sottraendo alle banche le ricchezze regalategli dalle politiche degli attuali governi, al fine di restituirle ai popoli e ridistribuirle con equità, garantendo a tutti il reddito e i diritti fondamentali a casa, salute e lavoro. Questa è la sola via per uscire dalla crisi, quella vera che colpisce le famiglie e i lavoratori. E per evitare ostracismi e ritorsioni, questa via non può essere intrapresa da uno o due paesi. Servono partiti e coalizioni della sinistra forti in tutta Europa. Come in Francia, con Melanchone e il Front de la Gauche in grado con la loro “minacciosa” forza di condizionare a sinistra le linee dei partiti socialdemocratici, conquistando con la loro indipendenza un risultato dignitosissimo del 10%. O come in Grecia dove Syriza arriva a essere il secondo partito del paese e insieme al KKE e agli altri partiti di sinistra rappresenterebbe già la maggioranza relativa.

In Europa credono in noi. Noi crediamo che per fare uno scatto di qualità dal serve l’impegno comune e l’unità di tutta la sinistra. Ci auguriamo davvero che la rabbia e la dignità che ieri sono fluite per le vie di un’assolatissima Roma, insieme ai deludenti risultati delle elezioni amministrative (positivi per la sconfitta di tutte le destre e il tracollo dei partiti maggioritari tradizionali, ma non per le sinistre con SEL e FdS ancora ferme ciascuna al 3%), siano messaggi recepiti da chi ancora non si decide ad abbandonare le posizioni di subalternità al Partito Democratico e a intraprendere la strada di un’alternativa forte ai governi dell’austerità.

MONTI VADA A CASA! I POPOLI SI RISOLLEVINO!
ΛΑΟΙ ΤΗΣ ΕΥΡΩΠΗΣ, ΞΕΣΗΚΩΘΕΙΤΕ!

RivoltiaMonza – Giovani della Federazione della Sinistra MB

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