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Condanna dell’ANPI di Milano dell’assalto squadrista al Consiglio di Zona 3


L’ANPI provinciale di Milano esprime la propria ferma condanna dell’incursione squadrista avvenuta giovedi 5 dicembre 2013 durante la seduta del Consiglio di Zona 3, che stava discutendo un programma molto articolato presentato da tre scuole superiori della zona per il Giorno delle Memoria. L’irruzione è stata compiuta da parte del gruppo di estrema destra “Rotta di collisione” e costituisce l’ultim…o di una lunga serie di gravi fatti avvenuti a Milano città Medaglia d’Oro della Resistenza. L’episodio che ha interrotto i lavori di una istituzione democraticamente eletta dai cittadini è di una gravità senza precedenti.
L’ANPI Provinciale di Milano esprime la propria solidarietà e la propria stima al Presidente del Consiglio di Zona 3 Renato Sacristani e a Saverio Ferrari, studioso del fenomeno delle destre radicali, componente del Comitato Provinciale dell’ANPI di Milano, da tempo al centro di una ignobile campagna intimidatoria e diffamatoria orchestrata da movimenti e associazioni neofasciste e di estrema destra. L’ANPI di Milano, anche di fronte a questo gravissimo episodio, ritiene più che mai indispensabile avviare una forte controffensiva ideale, culturale e storica volta far conoscere, soprattutto alle giovani generazioni, il vero volto del fascismo e quali tragedie ha provocato non solo nel nostro Paese, ma in tutta l’Europa.
Molti non conoscono bene cos’è stato il fascismo. Non sanno che il fascismo non promise mai l’emancipazione e la liberazione dell’uomo. Non sanno come possa essere deleterio il richiamo a quell’ideologia razzista, antisemita e xenofoba, che si pone apertamente in contrasto con i principi della Costituzione Repubblicana nata dalla Resistenza che va difesa ed attuata.

Milano, 6 dicembre 2013
Roberto Cenati
Presidente ANPI Provinciale di Milano

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FASCI E FORCONI


E’ stato annunciato un blocco degli autotrasportatori di 5 giorni, previsto dal 9 al 13 dicembre, da parte di una serie di movimenti e associazioni, perlopiù rappresentanti di autotrasportatori e agricoltori.

Un momento di conflitto, di partecipazione e di democrazia?
Purtroppo no.

Dietro a questi movimenti di protesta, apparentemente non politicizzati, si insinuano e si nascondono organizzazioni neofasciste, tra cui spicca, con un ruolo di regia occulta, Forza Nuova.

I nostalgici del Ventennio vogliono sfruttare la disperazione della gente e la voglia di conflitto sociale per rinforzare le proprie posizioni politiche violente e reazionarie. Dietro una iniziativa che parla di ripresa economica e sovranità nazionale si nasconde il tentativo di far presa sugli istinti più brutali dell’uomo, incanalati contro falsi nemici, contro i migranti, contro gli stranieri, contro vari capri espiatori, misteriosi autori di presunti complotti. Rimangono nascosti i veri problemi e le vere responsabilità.

Occorre capire che il vero responsabile di questa situazione di crisi è il potere economico-finanziario, che tramite l’azione dei governi nazionali, ormai ridotti a cassa di risonanza delle sue decisioni, ha consapevolmente operato per distruggere lo stato sociale e i diritti dei lavoratori, al solo scopo di incrementare il proprio profitto.

Per questo è importante ricostruire la solidarietà sociale, per poter lottare non contro chi è nella nostra situazione quando non peggio, ma contro gli oppressori, cioè chi ha realmente determinato questa condizione.

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Giovani Comunisti

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ORA E SEMPRE ANTIFASCISTI!!!


PRESIDIO ANTIFASCISTA

7 DICEMBRE

DALLE ORE 15,00 ALLE ORE 19,00

MONZA – L.GO XXV APRILE ANGOLO P.ZZA TRENTO E TRIESTE

Il 12 dicembre del 1969 una bomba esplode alla Banca Nazionale dell’Agricoltura di Milano, in P.zza Fontana: 17 morti e 89 feriti. Un’altra vittima innocente si aggiunge il 15 dicembre: Giuseppe Pinelli, precipitato dal quarto piano della Questura di Milano per un “malore attivo”.

Artefici della stagione del terrore e delle stragi, meglio nota come “strategia della tensione”, apparati dello Stato e la destra neofascista ed eversiva. Obiettivo: stroncare le lotte per i diritti al lavoro, alla casa, allo studio ed instaurare un regime autoritario.
Oggi siamo di nuovo in piazza a Monza contro fascismi vecchi e nuovi che, come la storia insegna, strumentalizzano la crisi economica e sociale, indicano il “nemico” da battere nell’immigrato e nel “diverso”, alimentano un clima di intolleranza e di conflitto tra poveri.
Coerentemente con la mobilitazione che nella nostra città ha portato alla presentazione della mozione contro la presenza e l’attività di gruppi e organizzazioni filonaziste e neofasciste, ribadiamo l’appello per Monza Antifascista, orgogliosi di questo “rigurgito di antifascismo” come Allevi lo definisce.
Respingiamo al mittente le accuse di istigazione all’odio e alla violenza degli anni ’70; ai vari Allevi, Sassoli e all’estrema destra monzese consigliamo di studiarsi la storia di quegli anni : tra il febbraio del 1970 e l’ottobre del 1973 a Monza e nel circondario si contano almeno 72 episodi squadristi tra aggressioni e attentati dinamitardi compiuti dai neofascisti ai danni di singoli e sedi di associazioni e partiti!

Quanto a provocazioni e incitamento all’odio e alla violenza ricordiamo che proprio il presidente della Provincia Dario Allevi, nelle sue funzioni di consigliere comunale di Alleanza Nazionale, riferendosi al centro sociale occupato F.o.a. Boccaccio, nel 2004 dichiarò :”Se in Via Boccaccio si svolgeranno altre manifestazioni senza le dovute autorizzazioni andrò io con i miei ragazzi a interromperle e allora non garantirò il rispetto dell’ordine pubblico” . Sempre nel 2004 attaccò pesantemente una consigliera comunale dell’allora DS e insegnante alla scuola Media “S. Pertini” per il programma da lei condiviso all’interno della scuola sull’educazione ai valori della Costituzione in collaborazione con
Anpi e Aned.
Oggi Allevi incassa i ringraziamenti di Forza Nuova e Leone Crociato, i “suoi ragazzi” , che minacciano di querela i consiglieri firmatari della mozione!

Ad un mese dalla presentazione in Consiglio Comunale, è necessario che la mozione venga discussa e votata, così come avvenuto a Varese, Poggibonsi e in altri comuni italiani e come altri comuni della Brianza si stanno accingendo a fare. Di fronte al dilagare quotidiano di manifestazioni, raduni, provocazioni, tour elettorali di golpisti e stragisti come Stefano Delle Chiaie (che fu a capo di Avanguardia Nazionale, organizzazione dello squadrismo neofascista, sciolta nel
1976 dal Ministero dell’interno sulla base della legge Scelba, conosciuta per il suo ruolo di punta all’interno della strategia della tensione e partecipe del colpo di Stato tentato nel dicembre 1976 da Junio Valerio Borghese), i comunicati stampa non bastano più!

L’antifascismo è un atto di coraggio e le Istituzioni possono e devono, con il sostegno dei cittadini – che in oltre un migliaio hanno sottoscritto l’Appello per Monza Antifascista – salvaguardare questo valore fondante e necessario per una convivenza civile e democratica.

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L’ODIO DELLE DESTRE NON SI FA ATTENDERE: SOLIDARIETA’ ANTIFASCISTA AL CONSIGLIERE GEROSA


Dopo la presentazione della mozione antifascista in Consiglio Comunale, le reazioni non si sono fatte attendere. Una carica istituzionale come il Presidente della Provincia Dario Allevi ha parlato di “rigurgiti di antifascismo” e di incitamento all’odio e alla violenza. Non poteva esserci risposta migliore alle sue parole che uno dei commenti al suo post su Facebook, in cui un esponente dell’estrema destra minacciava il consigliere comunale di SEL Alessandro Gerosa, presentatore della mozione, di violenza fisica. I Giovani Comunisti di Monza e Brianza esprimono la massima solidarietà ad Alessandro e si impegnano a proseguire la lotta antifascista sia in senso istituzionale (con la già citata mozione di cui siamo tra i principali promotori), sia in senso culturale, continuando a sensibilizzare la cittadinanza sul tema e a tenerla informata sull’inaccettabile rinforzamento delle destre nazifasciste.
Ora e sempre Resistenza!

Giovani Comunisti

GIOVANI COMUNISTI MONZA BRIANZA     
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MONZANTIFASCISTA


monza antifa

Sabato 9 novembre

Monza P.zza Centemero e Paleari

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PRESIDIO ANTIFASCITA A MONZA 19 OTTOBRE


PRESIDIO ANTIFASCISTA

Sabato 19 ottobre dalle ore 11.30

in PIAZZA CENTEMERO E PALEARI, Monza

 

La recrudescenza del fenomeno neofascista in atto in Europa è ormai giunta al culmine  con l’assassinio degli antifascisti Clément Méric a Parigi nel giugno di quest’anno, e di Pavlos Fyssas ad Atene in settembre per mano di un militante dell’organizzazione neonazista Alba Dorata, cresciuta nel contesto della grave crisi economica e sociale e grazie alle connivenze con settori della Polizia greca.

In Italia la ormai ventennale propaganda omofoba, xenofoba e razzista e la riabilitazione di figure legate al ventennio fascista con l’intitolazione di targhe, strade e monumenti ad opera di partiti che siedono nelle Istituzioni locali e nazionali, ha favorito il proliferare di organizzazioni di estrema destra, con l’inevitabile strascico di manifestazioni e provocazioni.

Solo in Lombardia dall’aprile di quest’anno si sono tenuti ben quattro eventi dichiaratamente fascisti. Ultimo in ordine di tempo il festival Boreal a Cantù in uno spazio pubblico inspiegabilmente concesso da un sindaco di area democratica a Forza Nuova, organizzazione che, dopo la sentenza della Corte di Cassazione del 2010 n. 11, dovrebbe essere al bando nel nostro Paese!

A Monza sono presenti almeno tre associazioni di chiara ispirazione fascista. Lealtà Azione, stabilitasi in via Dante due anni fa, ha recentemente ospitato un’iniziativa con un veterano della Decima MAS che, al fianco dell’alleato nazista, compì eccidi di civili e partigiani tra il ’43 e il ’45. Forza Nuova, rappresentata in città da Leone Crociato, spesso in piazza con  banchetti contro gli immigrati (i volti dei suoi militanti nelle foto pubblicate sul loro blog, sono sempre  mascherati con il teschio simbolo delle SS). CasaPound, i cui militanti si autodefiniscono “fascisti del III° millennio”, presente a Monza dal 2008.

Come in passato questi gruppi strumentalizzano la crisi economica e sociale e il crescente disagio dei giovani e dei cittadini indicando il “nemico” da battere nell’immigrato, alimentando un clima di intolleranza e di conflitto tra poveri.

Le forze politiche e le associazioni  democratiche di Monza sono risolutamente impegnate a contrastare presenza e attività di queste organizzazioni e rivolgono questo appello alla città, alle donne e agli uomini della cultura, dell’arte e della politica affinché cada il muro dell’indifferenza, già fonte nel passato di pericolose derive.

Medesimo impegno può e deve assumere la nostra Amministrazione Comunale alla quale chiediamo, nel rispetto della nostra Costituzione conquistata – è bene ricordarlo – con il sacrificio di tanti partigiani e antifascisti caduti e deportati anche nella nostra città, di inserire nel regolamento per la concessione degli spazi pubblici, il requisito “ANTIFASCISTA”.

Monza, settembre 2013

ADESIONI

ARCI Scuotivento, Città Persone Lista Civica Faglia, Giovani Comunisti, Partito della Rifondazione Comunista Circolo “Peppino Impastato”, UDS Unione degli Studenti, SEL Sinistra Ecologia e Libertà Circolo di Monza, Partito della Rifondazione Comunista Federazione Monza Brianza, Partito Democratico, Comitato Beni Comuni Monza Brianza, Partito dei Comunisti Italiani Sezione “Emilio Acerbi”, Centro Culturale Ricerca CCR, Partito Comunista dei Lavoratori Monza Brianza, Osservatorio Democratico sulle nuove destre, Associazione Culturale NOVALUNA, Comitato per il Parco “A. Cederna”, Comitato “La Villa Reale e’ anche mia”, Partigiani Cristiani, Coordinamento Inquilini Alloggi Comunali, Azione Civile Monza Brianza, CGIL- CISL- UIL Monza Brianza, Associazione Culturale San Fruttuoso, Osservatorio Antimafie Monza Brianza

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DISTRUGGERE IL CAPITALISMO PER SALVARE L’ISTRUZIONE PUBBLICA!


20 anni di governi di centro-destra e centro-sinistra hanno massacrato il sistema scolastico italiano riportandolo alle condizioni di 50 anni fa. Tagli indiscriminati alla ricerca e all’istruzione di Stato hanno reso l’accesso alla cultura e alla formazione un affare sempre più classista, dove i ricchi sono stati agevolati attraverso l’elargizione di consistenti fondi agli istituti privati mentre le scuole e le università pubbliche cadono a pezzi.

Sempre più giovani faticano ad accedere al sistema universitario, a causa delle eccessive tasse, mentre la disoccupazione giovanile tocca quota 40% lasciando centinaia di migliaia di ragazzi nella disperazione sociale.

Come se non bastasse, è stato introdotto il contributo scolastico con cui si chiede alle famiglie di risolvere i problemi (carenza di materiale didattico, igienico, ecc…) portati dai tagli, legittimando nell’immaginario collettivo l’abbandono del ruolo statale nella soluzione dei problemi, cosa che va contro ai principi stessi della Costituzione nata dalla Resistenza antifascista. Tutto ciò avviene mentre si garantiscono miliardi di euro al sistema bancario, ad opere inutili come la TAV e a strumenti di guerra imperialista come gli F-35.
Questo non avviene per caso bensì per una precisa scelta di garantire gli interessi degli stessi fautori della crisi: il padronato italiano ed internazionale, il grande capitale finanziario.

Noi comunisti riteniamo che per risolvere i problemi scolastici sia necessaria una messa in discussione del sistema capitalista nel suo complesso. È soltanto attraverso un cambiamento radicale del sistema politico ed economico che sarà possibile garantire un futuro per i giovani italiani. Per il cambiamento è necessaria la più ampia partecipazione nella vita politica italiana. Per questo invitiamo tutti a scendere in piazza con noi venerdì 11 ottobre alle ore 9:30 in Piazza Cairoli, per l’inizio di un percorso di lotta.

“SE I GIOVANI SI ORGANIZZANO, SI IMPADRONISCONO DI OGNI RAMO DEL SAPERE E LOTTANO CON I LAVORATORI E GLI OPPRESSI, NON C’È SCAMPO PER UN VECCHIO ORDINE FONDATO SUL PRIVILEGIO E SULL’INGIUSTIZIA”
(Enrico Berlinguer)

Concentramento venerdì 11 ottobre alle ore 9:30 in Piazza Cairoli

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ANTIFASCISMO ITINERANTE


Apprendiamo con disgusto che il “festival boreale” (il raduno nazifascista mascherato da convention) avrà luogo a Cantù in uno spazio pubblico e con il patrocinio del comune. Come beffa finale è addirittura previsto che il sindaco di centro sinistra Claudio Bizzozero tenga un discorso introduttivo.

Il disprezzo che le autorità canturine, la provincia e la regione hanno dimostrato nei confronti della Costituzione è vergognoso.  Disprezzo che è stato dimostrato anche dalla questura che, ignorando la Legge Mancino e la XII disposizione finale della Costituzione italiana, garantisce spazi di manovra ai nostalgici del ventennio.

Come Giovani Comunisti ed antifascisti riteniamo che sia quantomeno doveroso impedire che vengano concessi spazi pubblici e non, a tutte quelle associazioni che, a viso aperto o di nascosto, continuano a sostenere la superiorità della razza e che si ostinano ad incitare all’odio razziale, etnico e religioso.

In questi giorni le forze antifasciste devono far sentire la propria voce in tutti i luoghi, da quelli istituzionali alle piazze e
la loro attenzione deve essere massima.

Per questo riteniamo che il presidio del giorno 12 a Como sia un evento positivo, ma non deve restare un evento isolato. E’ necessario che le forze antifasciste si facciano sentire la dove c’è più bisogno. Serve una grande mobilitazione generale a Cantù che si contrapponga al raduno nazifascista e faccia capire alle istituzioni e a questi gruppuscoli nostalgici del ventennio che l’Italia è antifascista e non concede nessuno spazio a chi non si riconosce nei valori fondanti della Costituzione.

 

Cantù non deve essere lasciata sola e nelle mani dei nazifascisti. 
Difendiamo Cantù, difendiamo la Costituzione.

 

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